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Racconta il rapporto fra uomo e vino. Più antico delle grandi civiltà, costante e profondo. Che accompagni il defunto nell’oltretomba egizio, esalti i devoti di Dioniso nei suoi riti, animi i banchetti dei Greci o conquisti il cuore d’Europa con i Romani, il vino è da sempre compagno dell’uomo. «Esalta l’allegria o mitiga lo spavento»*. Come un buon amico. Il WiMu racconta questa amicizia.
*Sonetto del vino, Jorge Luís Borges
Il WiMu è aperto tutti i giorni
dalle 10.30 alle 18.00 ultimo ingresso alle 17.00.
Chiuso dall’11 al 25 dicembre
Riapertura dal 26 dicembre al 7 gennaio dalle 10.30 alle 18.00 ultimo ingresso alle 17.00.
Il 1° gennaio aperto dalle 14.00 alle 18.00 ultimo ingresso alle 17.00.
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Tel. +39 0173 386697
Email: info@wimubarolo.it
Quello che ancor oggi è il più innovativo museo del vino in Italia e uno tra i più importanti al mondo ha aperto i battenti nel settembre 2010.
Siamo nelle Langhe, famose nel mondo per il vino e i suoi paesaggi, patrimonio Unesco. E siamo in un castello dalla storia millenaria.
Frutto dell’estro di François Confino, autore degli allestimenti di mostre e musei in tutto il mondo, propone un viaggio interattivo ed emozionale nel mondo del vino, prodotto e produttore di cultura, capace di accompagnare l’evoluzione di intere civiltà, permearne le espressioni artistiche e plasmare il volto di interi territori.
Proprio questo legame stretto con l’uomo e l’intreccio delle rispettive storie – trasversale a innumerevoli civiltà – “spiegano” il WiMu. Come ha chiaramente espresso lo stesso Confino: «Ho visitato diversi musei dedicati al vino nel mondo. Ma nessuno di essi racconta la dimensione straordinaria e culturale del vino. E per me, invece, era fondamentale creare un percorso di visita poetico. Non un luogo dove si apprende come si fa il vino, ma un luogo che parli del rapporto tra noi e “lui”».
Il percorso di visita è un’immersione nella cultura del vino: la suggestione di addentrarsi nei suoi miti corrisponde alla discesa fisica dalla terrazza panoramica alle cantine del castello, sede dell’Enoteca Regionale del barolo.