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I Marchesi Falletti

I Marchesi Falletti di Barolo
« Si agisca dunque sempre per mezzo della carità. » Giulia di Barolo

Carlo Tancredi e Giulia Falletti di Barolo: una coppia speciale, nell’impegno benefico e nel contributo alla nascita del barolo moderno.

Biglietti e info

Orari

Il WiMu è aperto tutti i giorni 
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Tel. +39 0173 386697
Email: info@wimubarolo.it

Giulia di Barolo

Di nobile famiglia francese Juliette Colbert, più nota come Giulia di Barolo, nasce il 26 giugno 1785 a Maulévrier, in Vandea.

Pronipote di Jean Baptiste Colbert, il ministro delle finanze di Luigi XIV, Giulia patirà da vicino i rivolgimenti della Rivoluzione. Fin da giovane si distingue per intelligenza, disposizione alla giustizia, attenzione alle esigenze dei tempi e convinta tendenza a promuovere ed operare ogni bene.

Forte di una ampia cultura e una vivace intelligenza, supportate da una solida educazione religiosa, Giulia dedica gran parte della vita ad opere benefiche. Ha in ciò il pieno sostegno del marito, in una speciale sintonia sui valori e gli ideali di vita che li porta ad aprirsi fortemente alla realtà del loro tempo e ad incidere profondamente nella vita della città di Torino.

A Giulia si devono, fra l’altro, un attivo impegno nel migliorare le condizioni di vita delle donne in carcere; una scuola per le fanciulle povere del Borgo Dora a Torino; l’istituto del Rifugio per le ex carcerate; l’Ospedaletto di Santa Filomena per bambine disabili; vere e proprie case-famiglia per ospitare ragazze, affidate a una “madre” laica. Fonda una Congregazione femminile costituita anche da ex detenute: le “Sorelle Penitenti di Santa Maria Maddalena”, oggi “Figlie di Gesù Buon Pastore”.

Carlo Tancredi Falletti

Carlo Tancredi Falletti, marchese di Barolo, nasce a Torino il 26 ottobre 1782.

Carlo Tancredi si dedica prevalentemente all’educazione, istruzione e formazione dei bambini e dei giovani. In veste di decurione e sindaco di Torino opera scelte concrete a favore dello sviluppo integrale dei suoi concittadini. Per i più piccoli, figli di famiglie povere, istituisce nel suo palazzo torinese le “stanze di ricovero”, primi asili d’infanzia del Piemonte. E nel 1834, in accordo con la moglie, fonda le Suore di Sant’Anna, per continuare la missione a servizio delle giovani generazioni.

Il marchese muore nel 1838. La marchesa Giulia nel 1864. L’assenza di eredi la ispira a devolvere il cospicuo patrimonio di famiglia all’Opera Pia Barolo, istituzione da lei stessa voluta con l’obiettivo di mantenere nel tempo l’impegno intrapreso nel campo della beneficenza, della formazione professionale, del supporto sociale.

Nel 1991 è stata avviata la causa di beatificazione dei marchesi.